Museo di Architettura TUM presso la Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera
Mostra consigliata: Tutto digitale? CITY IN THE CLOUD - DATA ON THE GROUND - Infrastrutture dati da una prospettiva architettonica e politica
DURATA: DAL 16 OTTOBRE 2025 ALL'8 MARZO 2026 - Museo di Architettura TUM presso la Pinakothek der Moderne nel Kunstareal di Monaco di Baviera (English, Italiano, Français, Deutsch)
Monaco di Baviera. Il cloud digitale è onnipresente: ma dove si trova esattamente? Nella mostra CITY IN THE CLOUD - DATA ON THE GROUND, la Pinakothek der Moderne va alla ricerca. Il cloud è presente in smartphone, laptop, dispositivi per la smart home, interfacce per auto e innumerevoli display negli spazi urbani. Swipe e streaming contengono un'infrastruttura dati vasta e in rapida crescita: data center in città e regioni remote, cavi sottomarini e satelliti. Queste strutture per lo più invisibili determinano il nostro stile di vita, la comunicazione e l'amministrazione, consumando allo stesso tempo enormi quantità di territorio, energia e materie prime.
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Pinakothek der Moderne al Kunstareal di Monaco, collage fotografico: Helga Waess (Pressefotoarchiv - Cover Kunst-Kultur-Blog) |
Nonostante il loro impatto di vasta portata, le infrastrutture dati vengono raramente discusse da una prospettiva architettonica o politica
La ricerca architettonica può rivelare questi intrecci materiali e politici nascosti. L'obiettivo della mostra è esaminare il cloud, dalle sue origini storiche alle possibilità future, e promuovere un approccio più integrato alla progettazione e alla pianificazione delle infrastrutture dati nella coscienza sociale e politica.
La mostra è suddivisa in tre temi:
Elementare - Spaziale - Temporale,
e si sviluppa attorno a una serie di domande chiave:
In cosa consiste il cloud digitale?
Il primo capitolo svela gli elementi del cloud. Scrutiamo nelle profondità dell'oceano e seguiamo i cavi sottomarini che oggi trasmettono oltre il 95% delle comunicazioni globali. Dalla posa del primo cavo telegrafico transatlantico nel XIX secolo alle odierne reti globali in fibra ottica, queste infrastrutture rivelano intrecci geopolitici e coloniali. Oggetti provenienti dal Deutsches Museum illustrano queste storie da una prospettiva scientifica e materiale.
Il capitolo affronta anche i data center, che si stanno evolvendo in nuovi centri di potere. Lungi dall'essere spazi neutrali, consumano enormi quantità di energia e acqua dolce e occupano aree sempre più grandi. Con la crescita esponenziale dell'intelligenza artificiale (IA), la domanda di nuove strutture sta aumentando rapidamente. La mostra ne evidenzia la presenza architettonica, la dimensione politica e i costi ecologici, con casi di studio provenienti dalla Germania e dall'estero, tra cui il Centro di Supercalcolo Leibniz di Monaco di Baviera a Garching.
Dati digitali: la nuova valuta?
I dati sono diventati il motore di nuove forme di estrazione. L'espansione delle economie basate sui dati dipende da materie prime essenziali come litio, rame, cobalto e stagno. Questo capitolo esamina in particolare l'estrazione di litio e stagno, concentrandosi sull'impatto dell'estrazione di queste materie prime sugli ecosistemi e sulle comunità locali.
Affronta la battaglia per i diritti idrici in una delle più grandi miniere di litio nel deserto cileno di Atacama, nonché i costi ecologici e sociali dell'estrazione di stagno sull'isola indonesiana di Bangka. Esamina inoltre gli sforzi per garantire l'approvvigionamento di litio e altre materie prime essenziali in Europa. Tracciando questi flussi di materiali, la mostra affronta il vero prezzo che dobbiamo pagare per l'economia dei dati.
La città è più di un computer?
La cosiddetta smart city utilizza i dati per "ottimizzare" e "gestire" la complessità. Questa sezione esamina come gli ambienti urbani vengono trasformati dai sistemi digitali e pone la domanda: cosa succederebbe se i dati venissero utilizzati per responsabilizzare i cittadini invece che al servizio del capitalismo della sorveglianza? Un caso di studio sviluppato in collaborazione con Digital Twin Munich propone i dati come infrastruttura pubblica e strumento di coinvolgimento civico.
Inoltre, la mostra esplora la trasformazione della pratica architettonica attraverso la modellazione dei dati, l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale, aprendo nuovi dibattiti su come i dati possano trasformare la progettazione, la costruzione e la demolizione degli edifici.
Salvare o eliminare i dati?
Considerata la crescente domanda di elettricità, acqua e l'enorme quantità di rifiuti elettronici, la decisione su quali dati conservare e quali eliminare è diventata un atto politico. In un'epoca di pratiche di backup e archiviazione eccessive, la questione di quali dati conservare e in quali condizioni è più urgente che mai. Gli archivi digitali svolgono un ruolo cruciale nel plasmare i documenti storici, mentre l'addestramento all'intelligenza artificiale solleva nuove questioni su pregiudizi, accesso e memoria. Possiamo distinguere tra rumore e informazioni preziose in questo vasto mare di dati? E possiamo navigare eticamente tra "scatole nere" e pregiudizi dei dati?
Questo capitolo incoraggia la riflessione su come le infrastrutture di dati influenzano il nostro ricordo e la nostra dimenticanza, e su come il lavoro architettonico sia legato ai sistemi digitali. Si interroga su come potremmo gestire i dati in futuro, come potremmo separarci da ciò che non è più necessario e come potremmo progettare oltre la logica delle capacità di archiviazione illimitate.
PUBBLICAZIONE
In occasione della mostra verrà pubblicato un libro complementare:
City in the Cloud – Data on the Ground: Architecture and Data
a cura di Cara Hähl-Pfeifer, Damjan Kokalevski e Andres Lepik, pubblicato da ArchiTangle, Berlino (tedesco: ISBN 978-3-9817790-6-6, inglese: ISBN 978-3-9817790-5-9; €58).
Il libro "City in the Cloud – Data on the Ground"
Unisce prospettive provenienti da architettura, studi sui media, tecnologia, arte e teoria politica per illuminare le dimensioni elementari, spaziali e temporali delle architetture dei dati.
La pubblicazione mappa gli impatti sociali, ecologici e politici dell'onnipresente connettività digitale e apre spazi per un necessario ripensamento dell'uso delle materie prime, della giustizia globale e della responsabilità a lungo termine nei confronti delle generazioni future.
Con i contributi di James Bridle, Giulia Bruno, Teresa Fankhänel, Cara Hähl-Pfeifer, Max Hallinan, Mél Hogan, Catherine Hyland, Damjan Kokalevski, Andres Lepik, Niklas Maak, Marija Marić, Anna-Maria Meister, Marina Otero Verzier, Trevor Paglen, Godofredo Enes Pereira, Andra Pop-Jurj, Alison Powell, Māra Starka e Rafael Uriarte.
DATI TALKS
Nell'ambito del programma collaterale, il museo lancia la serie Data Talks: sette conversazioni pubbliche che si terranno in diretta e saranno pubblicate come podcast. Riuniscono esperti e pubblico per approfondire i temi della mostra.
Date della mostra
- 6 novembre 2025 – Exhuming Earth: European Lithium Futures (con Godofredo Pereira e Zinnwald Lithium)
- 4 dicembre 2025 – Drawing Matters: Data Models in Architecture (con Michael Drobnik, Herzog & de Meuron e Allplan)
- 18 dicembre 2025 – Behind the Scenes: Narrating the Raw and the Overcooked (con il team curatoriale)
- 15 gennaio 2026 – Designing Data Spaces: LRZ Garching (con il Leibniz Supercomputing Center e Giulia Bruno)
- 29 gennaio 2026 – Governance dei dati urbani (con la Città di Monaco, GeodatenService)
- 19 febbraio 2026 – Archivi digitali: perdite, reclami e temporalità (con la cattedra KIT di teoria architettonica e saai, Archivio per l'architettura e l'ingegneria civile)
- 5 marzo 2026 – Evento di chiusura. La serie si conclude con la proiezione del film "Building for Quantum" di Marina Otero Verzier.
Quelle - Pressemitteilung: Pinakothek der Moderne